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La Guerra c’incalza, c’insegue, con il suo carico di atrocità. Che cosa possiamo mai fare?

La risposta è “niente”.

Non contrapporci, perché diventa più forte.

Non ignorarla, perché non si può.

Non combatterla con altra guerra.

Niente, possiamo fare. E come si fa a fare niente?

Niente è seguire un filo, quel filo che è il nostro e di nessun altro. Un filo che non è da inventare, ma da sfilare dapprima da quello che siamo: bisogna partire da quello che c’è. Una gonna, una borsa vecchia, un maglione, non importa che cosa: basta girare lo sguardo, attorno e dentro, e lasciare che si posi da solo dove è giusto che accada, e partire da lì.

Così la nostra amica Angela Di Blasi, piccola donna ma grande, ribollente di energia ed entusiasmo indomabili, lei che prende una lattuga, la mangia ma non butta il torsolo, no: lo tiene nell’acqua, insieme a sogni, desideri, aspettative, calore, lo cova. Sì, cova un torsolo, un niente. E per questo, dopo pochissimi giorni nasce un’altra lattuga, semplicemente: nasce perché qualcuno ha visto il filo che la lega alla vita anche dopo che non c’è più la lattuga, perché l’hai mangiata. Perché la Vita non è legata alle singole piante, agli animali, agli esseri, no: è là, oltre, prima, dietro, sotto, intorno. E’ ovunque, anche dove non sembra. E’ là dove pensi che non ci sia niente: per questo non bisogna far niente, non è necessario.

Così, nella stanza in cui io lavoro, mancava una tenda. O meglio, c’era, ma non mi piaceva. Io non ho fatto niente, ho solo detto ad Angela “vorrei il mare in questa stanza”, e lei ha “fatto niente”, si è guardata intorno e poi ha aggregato il suo sguardo e lo ha fatto diventare mare, barchette, isola, faro, poesia, fiori: e tutto su una tenda.

Così quando non so cosa fare, basta che guardo fuori, e guardando fuori non vedo la strada, no, vedo dentro. E se mi chiedo “come”, basta che apro la finestra: e non per vedere la strada, ma i “punti”. I punti cuciti da Angela su un pezzo di stoffa qualunque, punti allegri che trattengono conchiglie in un mare di poesia creativa che serve, serve a niente, quel niente che bisogna fare per essere veramente vivi, anche quando sembra che da ogni parte arrivino segnali di soffocamento, perché la Vita, quella sì è Libera, sempre.

di Daniela Thomas

Fare niente: un filo di lattuga per un mare di Pace

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