Backstage della mostra “La memoria della Terra” mostra bipersonale di…
Non mancate alla mostra FILI DI TERRA in programma per il 6 luglio, al Polo Museale di Ciminna
Sarà un’occasione per vedere il lavoro che io e La CuciArte di Angela Di Blasi abbiamo realizzato per Earth Day Cefalù (La Memoria della Terra)
e per fare un excursus dei nostri lavori passati.
Difatti, saranno esposte anche opere dei primi anni 2000 fino ad oggi.
Mostra a cura Massimiliano Reggiani Critica d’arte. e Vito Mauro.
Angela Di Blasi è un’Artista siciliana nel cuore e nell’estetica, mediterranea nei colori ma universalmente femminile per la propria sensibilità. Ha inventato una tecnica, la CuciArte, ma ha avuto la capacità di elevarla a linguaggio espressivo e quindi di poterla trasmettere con facilità e naturalezza. La CuciArte permette non solo di dipingere usando campiture materiche, fatte di stoffa, di fibre, di bottoni, ma anche di annodare i fili della memoria giocando sull’evocazione del proprio vissuto – i ricordi, la scelta, la permanenza – e sull’empatia con l’osservatore che a propria volta ne riconosce la fisicità e sovente li ha sperimentati, sulla propria pelle.
Esiste quindi il piano ella rappresentazione e quello più ludico, trasgressivo, dirompente che porta a livello di arte i frammenti della normalità quotidiana. Angela Di Blasi non nasconde il proprio mestiere, lo mette a servizio degli altri: realizza, anche in collaborazione con il noto scultore Alberto Criscione, laboratori creativi dedicati soprattutto all’infanzia. Insegna i rudimenti del cucito, inteso non in senso strettamente sartoriale, ma in maniera quasi antropologica come volontà o necessità di legare e di connettere, l’uso dell’ago e del filo.
La decisione di trasmettere la propria invenzione è, allo stesso tempo, intelligente e coraggiosa. Abbiamo parlato di mestiere e lo ripetiamo senza timore di sminuire l’opera dell’Artista: alla base di ogni espressione organizzata vi è la padronanza, la piena capacità di attingere dal passato e innovare. Angela Di Blasi ha raggiunto la maturità della propria ricerca, non ha quindi difficoltà ad aprirla allo sguardo e ai tentativi di chi se ne voglia appropriare. Allo stesso tempo, però, ne possiede la maestria e le sue opere – che nascono dalla consapevolezza del taglio e del cucito – diventano spontaneamente opere d’arte.
In lei, che ha studiato all’Accademia di Palermo, fioriscono con facilità quell’equilibrio compositivo, quella sicurezza del tratto, quell’universo coerente di simboli, che sanno catturare l’attenzione e affascinare per raffinatezza e contenuto. Una scelta al contempo coraggiosa perché il confronto diretto con gli allievi la obbliga a non nascondersi nella solitudine dell’apparente genialità con cui invece, molti autori contemporanei, mascherano la fragilità dei propri universi creativi.
Angela Di Blasi ha radici e cuore siciliani: negli splendidi “Song of Nature” si avverte il moto incessante della sua isola, che sia caldo scirocco intriso di sabbie finissime, fresca brezza di maestrale o limpida onda, ogni linea rimanda al soffio del vento, all’impeto delle maree. Le ragazze accennate con padronanza d’anatomia e profonda sapienza del tratto rimandano all’arte fittile dei tanti ceramisti greci che colonizzarono culturalmente quest’isola un tempo dai decori fortemente geometrici.
La Sicilia di Angela Di Blasi, infatti, non ha il sapore mieloso dell’attrazione turistica, del rustico obbligato, dello scintillare fastoso dei carretti e dei pupi di teatro allargati ossessivamente ad ogni rappresentazione. È una terra, invece, scabra e tenace dai colori spesso lividi, tremolanti, come albe o aurore viste dal mare. Un’isola fatta anche di temporali, di piante spinose, di alghe strappate che sembrano danzare. Il rosso del sangue e del corallo primeggia in molte opere, è la tinta calda e vitale che mescola sofferenza e bellezza, vita e intrinsecamente morte. Civiltà di contadini e muratori, di trasportatori e naviganti, di tonnaroti e confraternite che porta nei propri geni l’eredità di culti antichi, di dolore che si trasfigura in grazia.
L’arte di Angela Di Blasi è intrinsecamente, visceralmente femminile perché fatta di relazione, di capacità di legare gli opposti e i diversi, di abbracciare l’eterogeneo in uno sguardo armonioso. Allo stesso tempo, però, diventa anche la sublimazione di un’intera civiltà di scopritori e naviganti, di profughi e fuggiaschi, di marinai e commercianti. Il suo disegnare unendo punti, il procedere per gesti obbligati – come un colpo di remo – porta con sé l’eco delle fatiche d’Eracle – sempre al limite tra mondo conosciuto e forze irrazionali – delle rotte puniche, delle strade consolari. Una trama fittissima di percorsi già tracciati che la mente dell’Artista conosce e pratica prima ancora di vedere, per donarci un ponte improvviso e insperato tra il mondo contemporaneo e le infinite sapienze del passato.
Massimiliano Reggiani
con la collaborazione di Monica Cerrito
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