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Io E Un Mio Cucilibro

Articolo su di me su Fili&Forme sezione della rivista Arte Morbida

Angela Di Blasi è un’illustratrice che attraverso ago e filo veicola favole, messaggi, sogni, valori e un immenso amore per la sua terra e le sue tradizioni. Abbiamo chiacchierato un po’ e mi sono fatta raccontare quanto è difficile – ma anche bellissimo – vivere del proprio talento e della propria creatività.

Ti definisci illustratrice di fiabe di stoffa. Mi racconti come sei diventata l’una e l’altra?

L’illustrazione è sempre stata una mia passione, il disegno, i colori. Quando mi sono iscritta in Accademia e ho cominciato a fare proprio quello, ho pensato che matita e colori non bastavano, avevo bisogno di qualcosa che si potesse toccare, ho pensato ai bambini e a me da piccola, ma anche da adulta, mi piaceva e mi piace toccare le cose per capire come sono fatte. E già un primo passo pensai, che materiale posso usare per realizzare un libro bello da vedere e bello da toccare? E dopo tanti tentativi sono arrivata alla conclusione che la stoffa poteva essere il materiale migliore per esprimere questo. Così cominciai a cercare a casa delle stoffe e indumenti dismessi. Secondo passo, dovevo capire come rendere unico il lavoro non utilizzando la colla…ago e filo? Ma io non sò cucire… e invece no, inventai un modo di cucire, creativo, non perfetto, che non segue schemi, proprio come sono io. Terzo passo, dare un nome originale, visto che realizzavo per la maggio parte fiabe con la stoffa ho deciso di chiamarle Fiabe di stoffa. Fiabe di stoffa oggi è diventato il mio laboratorio. Ad oggi, inoltre, posso dire di avere fatto la scelta giusta perchè adesso il cucito e le fiabe sono la mia vita, il mio lavoro.

Qual è il tuo rapporto con fili e fibre? Che cosa rappresentano per te?

Amore puro, posso considerarlo così, materie prime dalle quali parte un’idea che le trasforma. Sono il mezzo che mi permette di realizzare le mie opere e le mie Fiabe di stoffa. Sono la base di un processo artistico e intellettuale, dove quello che penso e quello che realizzo si incontrano. Rappresentano le radici, i legami che si creano. Quando crei un’opera stai dando vita al tuo pensiero che si materializza.

Hai scelto la professione artistica. Quali difficoltà e quali soddisfazioni finora?

Ho scelto la carriera artistica perchè nella vita ho deciso di fare quello per cui ho studiato e soprattutto nella mia Terra, terra ricca di contraddizioni ma anche di bellezza, alla quale sono fortemente radicata e ancorata. Non è stato e non è facile anche adesso, ma posso dire che rifarei questa scelta un’altra volta e un’altra volta ancora. Le difficoltà ci sono state, non è facile lavorare ed essere artista in una Sicilia come questa, dove non esiste la meritocrazia. Troppi artisti, molti nipoti e parenti di… e quindi devi sgomitare tanto prima di emergere dalle acque più profonde. Oggi posso dire che sono felice del mio lavoro e della mia carriera artistica, ringrazio chi ogni giorno mi sostiene e ha fatto diventare i miei sogni realtà, ringrazio me stessa per metterci tutto l’amore, la passione, la fede e per credere sempre in quello che faccio, forse è questa la carta vincente per arrivare al cuore delle persone .

E il teatro. Qual è la differenza fra le tue grandi scenografie in stoffa e, ad esempio, i grandi arazzi?

Il teatro, altra grande mia passione. I costumi, le scene. Dopo un corso, presso la Sartoria Pipi di Palermo, dove sono stati realizzati costumi per le opere del Teatro Massimo, toccare con mano quegli abiti, dopo avere sostenuto esami di costume in Accademia e dopo un corso per costumista e scenografa per il teatro, dove per l’esame ho realizzato una scenografia di stoffa, avevo pensato di continuare. Avevo voglia di realizzare delle grandi scenografie per il teatro ma in verità non mi sono mai proposta. Un giorno una scuola contatta me e mio marito, lo scultore Alberto Criscione, il sostenitore dei miei sogni, per far realizzare una scenografia di Natale, potevo realizzare il mio sogno. Così insieme ad Alberto abbiamo realizzato quella e negli anni tante altre, per scuole ma anche per eventi artistici alla Rinascente di Palermo. In seguito l’ho riproposta come attività progettuale nelle scuole facendola realizzare ai bambini. la cosa bella è quella di insegnare ai bambini a sognare in grande e a lavorare in gruppo.

Utilizzi spesso materiali di recupero. Perché questa scelta?

Inizialmente perchè non volevo pesare ulteriormente sui miei genitori, in Accademia ci sono tante spese da affrontare e poi perchè, dopo avere capito che volevo realizzare qualcosa di tattile e qualcosa che al tatto potesse emozionare, mi piaceva l’idea di riutilizzare indumenti e stoffe dismesse, cose che hanno una storia, dei ricordi, come una copertina di lana che era della mia mamma quando era piccola, grazie a quella copertina ho realizzato tante opere. In questo modo le cose rimangono nella nostra memoria anche se vengono trasformate.

Sei anche insegnante. Quanto è importante per te trasmettere le tue conoscenze?

E’ importante lasciare un segno, una traccia del nostro lavoro, ma soprattutto, è importante fare capire ai bambini che i sogni si possono realizzare e che dobbiamo credere sempre in quello che facciamo, questa è una premessa che faccio sempre ai bambini che seguo a lavoro ma anche a tutti quelli che seguono laboratori con me. I bambini sono il nostro futuro ed è giusto spiegare loro dei valori e a rispettare l’ambiente e le nostre tradizioni. Infatti nei miei laboratori i bambini imparano cosa sono le fiabe, le favole, c’è sempre un racconto una morale dietro; il riciclo creativo, riutilizzare per rispettare e non inquinare l’ambiente, siamo troppo abituati all’usa e getta; imparano a conoscere la nostra terra e le bellezze che ne fanno parte; imparano i vecchi mestieri come ad esempio il cucito ma anche la lavorazione della lana e come tutte queste antiche tradizioni sono importanti nella nostra vita.

Tecniche e materiali: quanto sperimenti per tutte le tue molteplici attività in ambito artistico? Quali sono le tecniche e i materiali che ti sono invece più famigliari, quelli che utilizzi con più frequenza?

Diciamo che attualmente le sperimentazioni sono sempre legate alle stoffe e tutto ciò che ne fa parte, oggi la mia tecnica si sviluppa attraverso la macchina da cucire, mentre prima solo ago e filo. Ho sperimentato il disegnare con essa e devo ammettere che è difficile ma il risultato mi meraviglia ogni volta di più. Il cucito per me è una forma di meditazione, mi fa entrare in contatto con la parte più profonda di me. Tempo fa ho letto un articolo che parlava del fatto che attraverso le mani veicoliamo le nostre emozioni, riusciamo a guarire il nostro dolore. Le mani sono strumenti divini. Oltre al cucito mi sono appassionata alla lavorazione della lana cardata. Mi piace utilizzare questo materiale per l’effetto che dà lavorandolo con la macchina da cucire. Un’altra tecnica è realizzata con metalli con cui realizzo le mie collane Inturciuniate® di ADB, girocollo realizzato grazie all’aggrovigliamento del filo metallico dove unisco perline, perle ceramiche, oggetti trovati in spiaggia e elementi naturali. Le perle ceramiche nascono da un progetto con mio marito, ma ancora è un work in progress, che al momento non voglio svelare. Tra qualche mese mi cimenterò in un nuovo progetto la tessitura, seguirò un corso specifico e vediamo cosa nascerà.

Come nascono i tuoi progetti?

Nascono dalla voglia di insegnare, si a saper fare delle cose, a imparare delle tecniche ma a far capire che ognuno di noi può reinventarsi ogni giorno. Ogni giorno possiamo decidere di fare qualcosa di nuovo che migliora la nostra vita. Nascono dalla voglia di lasciare memoria di ciò che è stato fatto, nascono dall’amore di trasmettere tradizioni, nascono dal racconto, e dal rispetto per la nostra terra, infatti sono sempre queste le tematiche che girano attorno ai miei progetti.

A cosa stai lavorando in questo periodo?

Diciamo che sono una persona che non si risparmia, mi piace fare il mio lavoro per cui cerco sempre nuovi stimoli, nuove idee e nuove collaborazioni. Attualmente, sono un educatore professionale per un’associazione che si occupa delle famiglie del quartiere Zen, facciamo potenziamento didattico, li aiutiamo dove hanno carenze, in più io mi dedico alla parte creativa. Organizzo per loro e per le loro mamme dei laboratori che girano attorno al tema della creatività, manualità e sull’economia circolare. Spiego loro come riutilizzare le cose per non buttarle e come valorizzarle. Sto realizzando nuove opere per la Galleria Centro d’Arte Raffaello con cui collaboro dal 2019. Ho avviato un corso online di CuciArte per tutti i bambini che seguivano i miei laboratori e si sono aggiunte anche persone nuove da Milano. Spero di riprendere i miei progetti nelle scuole e all’Ecomuseo Mare Memoria Viva dove conduco dal 2014 il mio laboratorio Fiabe di Stoffa e all’Agriturismo Bosco Tumminia dove conduco laboratori sulla lana cardata. Tutti luoghi legati alla natura e al mare, fonte per la mia ispirazione. Ho dei progetti artistici insieme a mio marito, Alberto Criscione legati anche a dei viaggi in merito. E altre collaborazioni in corso con un’amica fotografa e un’amica poetessa, e spero che possa partire il Progetto con l’Associazione Arces, sull’economia circolare al momento work in progress. Come vedi non mi fermo mai, questo mi rende viva.

Un sogno nel cassetto?

Penso che i questi anni ho dato vita ai miei sogni nel cassetto, fissandomi degli obiettivi e perseguendoli con tenacia, passione e non mollando mai la presa. Forse l’unica cosa che vorrei realizzare è che i miei libri, le mie illustrazioni possano prendere il volo.

Barbara Pavan

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