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Qualche mese fa sono stata contattata da una cara amica che mi ha chiesto se io e Alberto Criscione, grande Scultore, nonchè mio marito,  avessimo avuto voglia di  essere intervistati dalla figlia Consilia Di Matteo, studentessa Laboratorio di Design di Prodotto e di Comunicazione Architettura Disegno Industriale. In seguito, queste interviste le avrebbe dovute presentare per un  lavoro nella sua facoltà. Il suo prof.  le ha chiesto di parlare di tre artisti/artigiani e fare conoscere il loro lavoro attraverso foto e attraverso domande specifiche. Marilena, la mamma, ha pensato a noi, facendole visionare i nostri siti. Bene!🥰❤️Noi non ci siamo tirati indietro e lei ha trovato interessante il nostro lavoro ed è bello quando i giovani apprezzano il classico  “fatto a mano“,  per loro può essere uno spunto di riflessione e di esempio.Voglio ringraziare  Consilia Di Matteo, perché è riuscita a valorizzare ancora di più il nostro lavoro.  In bocca al lupo cara Consilia❤️🙏 ed ecco qui la mia❤️
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Quando ha iniziato la sua attività?
Mi è sempre piaciuto poter toccare le opere d’arte, come fanno i bambini che amano toccare tutto quello che vedono. Osservare col tatto è una forma di conoscenza istintiva, che produce percezioni e sensazioni che ci mettono in contatto diretto con le emozioni e stimolano l’immaginazione, la nostra fantasia.”
Tutto ha inizio nel 2003/2008 e mi piace cominciare con questa frase perchè è proprio da bambina che avviene il primo approccio con la creatività e il cucito.
La passione per il cucito non mi ha mai abbandonata per questo ho deciso di intraprendere studi artistici, dal liceo artistico, sezione sperimentale, all’Accademia delle belle arti di Palermo e in seguito a corsi di approfondimento di alcune materie.
Gli studi Accademici mi hanno fatto capire che  la mia passione è l’illustrazione ma non quella classica, aveva bisogno di qualcosa di più materico, da toccare e possibilmente realizzato con qualcosa di già usato, che avesse dietro una storia, oltre al fatto che le piace l’idea di dare una seconda possibilità a cose che la gente tenderebbe a buttare. Questo avviene anche per quadri, arazzi, borse.
La scelta dei materiali da riuso avviene, dopo una lunga e accurata ricerca.
Un pezzo di stoffa usato o un tovagliolo diventa un foglio bianco dove Angela Di Blasi immagina figure, spesso fiabesche, che lei disegna, colora e arricchisce con diversi materiali riciclati. Proprio come fanno i bambini che partecipano ai miei laboratori.
Prediligo la ricerca di nuove forme e nuove tecniche da sviluppare e antiche da riproporre come il ricamo o la lavorazione della lana cardata.

Di che settore si occupa ?
Sono una Cuciartista, che ha adottato un nuovo modo di creare o disegnare, attraverso il  cucito. La mia arte è legata al tema del mare, della donna che si incontrano in unarte antica come il cucito. Cucire è per me una forma di meditazione che mi aiuta a fare venire fuori, la parte più profonda, quella che si emoziona che cerca la bellezza attorno a sé. Cucire significa creare, un gesto sacro come sacro è il modo di descrivere la terra nei miei cucidipinti. Tutto viene cucito e attraverso trame si generano  legami forti , con forti radici dove sono ben ancorata. Io sono un canale dentro cui si muovono le energie generatrici si muovono.
Mi occupo di vari settori, diversi tra loro ma complementari infatti attraverso l’Artigianato realizzo manufatti di vario genere, da arredamento per la casa a decorazioni, borse e pochette.
Giocattoli per bambini ispirati a Munari e Montessori. Formazione ed educazione per quanto riguarda laboratori creativi e artistici e di narrazione, che conduco dal 2008 ad oggi, per bambini e adulti. Dal 2008 conduco il laboratorio Fiabe di Stoffa, illustrazioni realizzate con stoffa e materiali da riciclo dopo la narrazione di leggende e storie della nostra tradizione popolare. Oggi insegno in un ente di formazione, a Palermo e a Cefalù, come si strutturano, organizzano e conducono laboratori per bambini da 0 a 99 anni. Ho lavorato nel terzo settore per un’Associazione che si occupa di potenziamento didattico e nello specifico io conducevo laboratori di arte e riciclo creativo per mamme e bambini, nel quartiere Zen 2di Palermo fino a quest’anno.
Mi occupo di Arte tessile, realizzo quadri, arazzi, libri di stoffa che io chiamo cucilibri o Fiabe di stoffa, dove i personaggi e gli sfondi sono tattili a rilievo cuciti a mano, dove ogni materiale ha una storia perché mi viene donato da chi non lo utilizza più. Insieme ad Alberto Criscione, ho progettato e realizzato scenografie di stoffa per recite scolastiche ed eventi.
Designer di gioielli, ho creato nel 2005 la linea Inturciuniate ®di ADB, collane di metallo impreziosite da pietre realizzate a mano dallo scultore Alberto Criscione o dal recupero di gioielli che non si utilizzano più. Oggi questo nome è diventato un marchio e conosciuto e distribuito in tutto il mondo.

La tipologia di utenza che ha?
Il mio target è vario proprio perché abbraccia tantissimi prodotti diversi. Da mamme, nonne, ragazze, donne in genere ma anche uomini, appassionati dell’arte, amanti del bello.

Che tipo di rapporto crea con i suoi clienti per soddisfare le loro esigenze ?
Spesso li rendo partecipi durante le fasi di lavorazione, attenzionando le loro richieste e i loro gusti.

Da dove prende spunto la sua creatività ?
Da Instagram, osservando ciò che mi circonda, la bellezza della natura, i bambini, anche solo guardando un materiale riesco a farmi ispirare.

In che modo sponsorizza le sue creazioni?
Canali social, ma anche eventi o semplicemente il passaparola, che è il mezzo migliore per arrivare ai cuori delle persone. Ma anche attraverso le collaborazioni, oggi collaboro con l’Associazione Arces Collegio Universitario per il progetto Helios, sull’Economia Circolare, con l’Ecomuseo Mare Memoria Viva di Palermo, dove conduce il suo laboratorio Fiabe di stoffa, la Libreria del Mare e con altre realtà palermitane e non.

Che progetti ha per il futuro riguardo la sua attività ?
Continuare a fare ancora tutto questo, per trasmettere belle idee e bei valori a grandi e piccini e perché mi fa stare bene, mi rende viva.

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